La nostra presa di posizione riguardo al Patto di Stabilità
comunale era rivolta ai Partiti sia di centrodestra che di centrosinistra, che
a livello nazionale come locale, applicano l’austerità imposta dall’Europa e
che appunto in particolare a Calcinaia nello scorso Consiglio Comunale hanno
categoricamente escluso di poter sforare il Patto nel prossimo futuro.
Infatti noi non avevamo direttamente attaccato
l’Amministrazione uscente, ma vista la risposta polemica del Sindaco Ciampi è a
lei che dobbiamo rispondere. Sarebbe opportuno che questa Amministrazione
vivesse un po’ di più nel “paese reale” e non restasse chiusa nelle stanze del
palazzo a prendere decisioni, forse capirebbe quale è la vera situazione di chi
paga sulla propria pelle la crisi economica e non arriva a fine mese.
E’ vero che il nostro Comune è “virtuoso” ma il non
spendere e accantonare cifre importanti solo per rispettare il Patto di
Stabilità rischia di essere inutile e fine a sé stesso: se questi soldi non si
toccano (per il piacere delle Banche nei quali sono depositati) non ci sono
conseguenze positive per i cittadini. Invece in un momento così particolare ci
sarebbe bisogno di investire di più nel sociale, nella scuola e nell’ambiente,
magari senza dover richiedere mutui e indebitarsi.
Inoltre abbiamo saputo che pochi giorni fa in un’assemblea
congressuale della CGIL svoltasi a Pontedera il sindaco di tale città (persona
molto importante nell’Unione dei Comuni e iscritto allo stesso Partito di chi
governa Calcinaia) avrebbe aperto a una possibile violazione del Patto di
Stabilità da parte dei comuni della zona. Chissà quale è la vera posizione del
PD in merito, non vorremmo che a Calcinaia qualcuno sia “più realista del re”.
Demagogico è dire che noi vorremmo “disobbedire” alla legge
(nessun tribunale può condannare un Comune per aver garantito un servizio
essenziale ai cittadini), invece chiediamo solo di “obbedire” alla Costituzione
perché i diritti delle persone vengono prima di qualsiasi norma contabile. Il
nostro obiettivo è ridare un senso alla politica dal basso, visto che i partiti
che hanno governato in questi anni hanno allontanato la gente dalla “cosa
pubblica”.
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